Call Of Duty Modern Warfare 2

Storia

Sono passati cinque anni dai fatti del primo Modern Warfare, e gli eventi iniziano il 10 agosto 2016.

Nonostante la morte di Zakhaev e di Al-Asad la guerra civile russa e quella in Medio Oriente non sono terminate; anzi gli ultranazionalisti russi hanno preso il potere, Zakhaev è stato eletto “eroe della nuova Russia”, i lealisti russi hanno costituito un governo in esilio e gli insorti mediorientali stanno guadagnando terreno in Afghanistan.

Per fermare il nuovo leader militare degli ultranazionalisti, Vladimir Makarov, Stati UnitiRegno UnitoAustralia e Canada hanno creato un reparto di forze speciali incaricato di eliminare il nuovo comandante avversario e di indebolire le forze armate nemiche: si tratta della Task Force 141.

Dopo avere superato l’addestramento e liberato dalle forze insorgenti nemiche una piccola città in Afghanistan (salvando un reparto alleato caduto in un’imboscata), il soldato scelto Joseph Allen viene trasferito dal 1º battaglione del 75º Reggimento Ranger alla CIA. Il generale Shepherd (comandante della Task Force 141) gli fornisce una nuova identità per consentirgli di infiltrarsi tra gli ultranazionalisti di Makarov; per guadagnare la fiducia del nemico, Allen, alias Alexei Borodin, è costretto a partecipare ad un attacco terroristico all’aeroporto di Mosca, massacrando civili, forze di polizia e dell’FSB, con centinaia di vittime.

Prima della fuga però Makarov, al corrente della vera identità di Allen, gli spara uccidendolo e lasciandone il cadavere a terra. La polizia russa lo identificherà e la colpa dell’attacco ricadrà così sulla stessa CIA, scatenando l’ira dell’intera Russia.

Nel frattempo, sulle montagne del Tien Shan in Kazakistan, vicino al confine russo, il sergente Gary “Roach” Sanderson ed il capitano John “Soap” MacTavish, appartenenti alla Task Force 141, si infiltrano in una base russa per recuperare, su ordine di Shepherd, il modulo ACS di un satellite statunitense abbattuto.

I due riescono nel loro obiettivo ma, scoperti dai nemici, sono obbligati ad azionare delle cariche di C4 collegate ai cavi di rifornimento, facendo quindi saltare in aria tutti i veicoli e gli aerei della base per poi fuggire in motoslitta con un rocambolesco inseguimento.

Nonostante l’azione degli uomini della Task Force 141, i russi riescono a copiare i file contenuti nel modulo satellitare e, sfruttandone i codici, invadono gli Stati Uniti in risposta all’attacco terroristico di Mosca, dando inizio a una probabile Terza guerra mondiale.

Le unità VDV russe nella Virginia nordorientale trovano sulla loro strada i Rangers statunitensi, tra cui il sergente Foley, il caporale Dunn e il soldato semplice Ramirez, impegnati a fermarne l’invasione e ad evacuare il resto dei civili in diversi distretti.

Dopo l’invasione, la Task Force 141 è impegnata in una corsa contro il tempo per catturare Makarov e porre fine al conflitto. Soap, Roach, Ghost ed i loro uomini attraversano le favelas di Rio de Janeiro per catturare ed interrogare un noto trafficante di armi di nome Alejandro Rojas, fornitore di Makarov che ha finanziato l’attacco all’aeroporto Zakhaev.

Negli scontri moriranno decine di miliziani brasiliani ed alcuni soldati della Task Force 141, tra cui un innominato autista americano e Meat e Royce, due soldati canadesi.

Dalle informazioni ottenute ora sanno che Makarov è in cerca di un uomo, il “Prigioniero 627”, tenuto rinchiuso in un gulag sulle coste russe dell’Oceano Pacifico. Per aprirsi la strada, la Task Force 141 abborda una stazione petrolifera che i Russi usano come base missilistica, eliminando le postazioni antiaeree nemiche e salvando degli ostaggi usati come scudi umani.

L’assalto al gulag inizia e nei sotterranei la squadra trova il prigioniero, che Soap riconosce essere il capitano Price, creduto morto da 3 anni, quando venne presumibilmente ucciso durante l’Operazione Kingfish (un tentativo preventivo di uccidere Makarov due anni dopo la morte di Zakhaev), in quanto rimase indietro per coprire l’estrazione; subito dopo la scoperta la squadra si vede costretta a fuggire dal gulag che sta crollando a causa dei bombardamenti navali.

Intanto la guerra negli USA continua: le forze russe sono riuscite ad avanzare fino a Washington D.C. e la squadra di Foley, insieme alle ultime forze rimaste nella capitale, deve cercare di rallentare l’avanzata nemica per permettere di evacuare i civili rimasti; tuttavia gli americani sono sul punto di essere sopraffatti.

Nel frattempo, giunto con il resto della Task Force 141 ad una base di sottomarini in Russia, Price ha un’idea su come ribaltare le sorti della guerra negli USA (disobbedendo a Shepherd, che ritiene invece prioritario eliminare Makarov).

Penetrato nel sottomarino, lancia un missile nucleare su Washington che, esplodendo nello spazio, genera un impulso elettromagnetico che disabilita tutte le apparecchiature elettroniche nel nord-est degli Stati Uniti, neutralizzando l’aviazione russa e i mezzi corazzati e favorendo perciò il contrattacco americano, anche se la Stazione Spaziale Internazionale viene distrutta dall’immane esplosione.

A questo punto gli statunitensi possono combattere alla pari contro i Russi e, dopo essersi riparati dalla “pioggia di elicotteri”, riconquistano la Casa Bianca e impediscono il bombardamento a tappeto della capitale.

La battaglia si conclude con i Rangers che osservano Washington in fiamme e giurano a loro stessi che un giorno sarà Mosca a dover fare la stessa fine in risposta all’invasione da parte dei russi.

Ora la Task Force 141 viene divisa in due gruppi per setacciare gli ultimi due possibili nascondigli sulla Terra per Makarov.

Nei monti del Caucaso, sul confine tra la Georgia e la Russia, una squadra guidata da Roach e Ghost riesce a copiare i veri dati del modulo ACS dal suo computer (i file già in mano loro si erano rivelati falsi).

I due riescono a fuggire ed a raggiungere il punto di estrazione in una radura dove li aspetta l’elicottero di Shepherd, ma all’improvviso il generale, non appena gli vengono consegnati i dati, spara prima a Roach, già ferito, e poi a Ghost, per poi bruciarne i corpi.

Shepherd è dunque il vero nemico: ha fatto in modo che l’identità di Allen venisse scoperta da Makarov, che i russi riuscissero a copiare il modulo ACS e che la guerra scoppiasse per prendere il potere negli USA e passare per un eroe nazionale.

Il generale, che ha avuto un generoso finanziamento dal governo americano, assolda un piccolo esercito mercenario, la Shadow Company, per eliminare sia Makarov sia quanto resta della Task Force 141.

Soap e Price, incaricati di controllare l’altro nascondiglio di Makarov in Afghanistan, cadono in un’imboscata delle forze di Shepherd, impegnate anche ad eliminare le truppe ultranazionaliste sul posto.

I due riescono a salvarsi fuggendo con l’aereo di Nikolai (un loro commilitone australiano, Rook, viene invece ucciso). Comprendendo di avere nel generale americano un nemico comune, Makarov decide di collaborare con Price, informandolo che la base di Shepherd è il “Sito Hotel Bravo”, in Afghanistan, sapendo che solo lui e Soap possono riuscire ad eliminarlo.

I due ex SAS, considerati ormai pericolosi latitanti internazionali, si introducono nella base di Shepherd cercando di stanarlo ed ucciderlo, ma questi fa esplodere la base, sacrificando molti uomini nel vano tentativo di uccidere i due.

Price e Soap proseguono allora l’inseguimento con un gommone e riescono ad abbattere l’elicottero con cui il generale cerca di fuggire.

Soap, separato da Price, ferito e armato solo di coltello, cerca di far fuori Shepherd, ma questi ha la meglio prima scagliandolo contro un’auto e poi ferendolo gravemente infilandogli un pugnale nel petto.

Mentre sta per dargli il colpo di grazia Shepherd rivela di essere stato il comandante delle forze americane impegnate contro Al-Asad, nel precedente episodio, colpite dall’esplosione nucleare.

Il disinteresse dell’opinione pubblica nei confronti del disastro ha spinto il generale ad ideare l’intero piano, con l’intento di spingere la gente a venerare l’Esercito come unica forza in grado di proteggerli.

In quell’istante Price interviene ingaggiando con il nemico un corpo a corpo e nel frattempo Soap riesce ad estrarre il pugnale dal suo petto per poi scagliarlo nell’occhio sinistro del generale, uccidendolo all’istante.

Infine, Price e Soap sanguinanti si dirigono verso l’elicottero di Nikolai giunto a recuperarli e fuggono in un rifugio in un luogo imprecisato.

Alla fine della campagna si può accedere a un museo in cui saranno esposti tutti gli scenari della campagna e sarà disponibile un minigioco che vedrà il giocatore combattere contro alcune delle figure esposte.