Assassin’s Creed Valhalla

Storia

Un anno dopo aver rivissuto gli eventi di Assassin’s Creed: Odyssey, Layla Hassan si trova nel New England per indagare su due eventi apparentemente non correlati: il progressivo rinforzo del campo geomagnetico (fenomeno che causa un’eterna aurora boreale) e il ritrovamento del corpo di un guerriero vichingo del IX secolo, risalente a ben due secoli prima della presenza norrena in America.

Nonostante sia ancora turbata dalla morte della dott.ssa Victoria Bibeau, e sebbene senta un forte influsso proveniente dal Bastone di Ermete Trismegisto, Layla decide di rivivere attraverso l’Animus le memorie del guerriero vichingo, coadiuvata dai due Assassini Shaun Hastings e Rebecca Crane.

Le memorie appartengono a Eivor, un guerriero norvegese. Da bambino, Eivor assiste al saccheggio del suo villaggio da parte del re Kjotve, che approfitta di un banchetto in onore del re Styrbjorn per tradire Varin, padre di Eivor, e uccidere lui e sua madre.

Eivor viene salvato da Sigurd, figlio di Styrbjorn, ma durante la fuga i due vengono attaccati da un branco di lupi: il ragazzino viene sfigurato da una delle bestie, ma riesce misteriosamente a salvarsi.

Eivor viene adottato dalla famiglia di Sigurd, che diverrà suo fratello, e da quel momento apparterrà al Clan del Corvo, venendo soprannominato “Morso di lupo”. Diciassette anni dopo, Eivor si mette alla caccia di Kjotve per vendicare i suoi genitori.

Dopo una serie di tentativi infruttuosi, il guerriero riesce a ritrovare l’ascia di suo padre: nel toccarla gli appare in visione il dio Odino.

Tornato al suo villaggio, Eivor consulta la veggente Valka, grazie alla quale ha un’ulteriore visione in cui vede suo fratello Sigurd divorato da un lupo gigantesco; secondo Valka, il significato della visione è che Eivor tradirà Sigurd, ma il guerriero rifiuta categoricamente di crederci.

Le azioni di Eivor avranno come risultato una guerra tra clan, e Styrbjorn s’infuria con Eivor per averla causata, poiché il Clan del Corvo non ha le forze per vincerla; intanto Sigurd torna da un lungo viaggio portando con sé due stranieri, Basim e Hytham: questi fanno parte dell’Ordine degli Occulti, una società segreta in lotta contro un Ordine molto potente a cui sembra appartenere anche Kjotve.

Eivor riceve in dono dai due stranieri una lama celata e apprende alcune tecniche di combattimento furtivo; in seguito Eivor e Sigurd avranno una proposta da re Harald, che li aiuterà a sferrare un attacco al villaggio di Kjotve. Basim e Hytham rivelano a Eivor di aver seguito Sigurd col preciso scopo di eliminare Kjotve, e acconsentono a che sia il norreno a ucciderlo; durante l’assalto al villaggio, Eivor ingaggia quindi un combattimento con Kjotve, al termine del quale riesce a ucciderlo.

Dopo la morte di Kjotve, re Harald annuncia che l’intero regno di Norvegia sarà riunito sotto un’unica corona, la sua. Styrbjorn gli giura fedeltà, cosa che fa infuriare Sigurd, il quale sperava di ereditare il regno di suo padre.

Insieme a Eivor, dunque, decide di salpare verso l’Inghilterra per instaurarvi il proprio regno; insieme a un manipolo di fedeli, i due fratelli s’insediano quindi nella Mercia, dove fondano il villaggio di Ravensthorpe.

Per poter affermare la propria presenza, i due stringono alleanze coi regni vichingi e sassoni del luogo, incontrando personaggi come i figli di Ragnar Lothbrok IvarrHalfdan e Ubba, lo jarl Guthrum e Ceolwulf di Mercia; nel frattempo Hytham istruisce Eivor sull’Ordine degli Antichi, chiedendogli di eliminare tutti gli accoliti presenti in Inghilterra, specificamente nelle città di Lunden (Londra), Jórvík (York) e Wincestre (Winchester), e perfino nelle remote terre di Vinlandia. Il guerriero norreno scopre inoltre gli studi dell’Ordine degli Occulti presenti ai tempi della Britannia romana, ed è aiutato in questa missione da un misterioso alleato che si firma il Povero Soldato di Cristo.

Nel frattempo, con l’aiuto di Valka, Eivor inizia un viaggio nelle sue visioni, che lo porterà a rivivere i giorni precedenti al Ragnarǫk nei panni dello stesso Odino, che si muove tra Ásgarðr e Jǫtunheimr per recuperare un magico idromele che consentirà agli dèi di sopravvivere: in questa impresa è ostacolato da Loki e da suo figlio Fenrir.

Alla fine riuscirà nel suo intento e tutti gli dèi berranno la pozione che consentirà di trasferire la propria anima in un altro corpoThorFreya e Týr lo seguono, mentre a Loki è proibito di farlo; il dio, tuttavia, riuscirà con l’inganno a reincarnarsi a sua volta.

Layla scoprirà che queste visioni sono realmente accadute, e che il Ragnarok altro non è che la Grande Catastrofe che ha ucciso gli Isu.

Nel corso di queste imprese Eivor, assieme a Sigurd e Basim, fa la conoscenza di Fulke, una guerriera sassone che presenta loro la Pietra della Saga, un artefatto Isu sul quale si leggerebbe la prova che Sigurd discende dagli dei.

In seguito si scopre che Fulke è consigliera di Re Aelfred, che a sua volta sta cercando di unificare tutti i regni sassoni sotto la sua corona; la donna ottiene che Sigurd sia preso in ostaggio da Aelfred per condurre dei macabri esperimenti che la porteranno perfino a mozzargli il braccio destro.

Eivor tenta disperatamente di salvare suo fratello: ci riuscirà solo uccidendo Fulke.

Al ritorno a Ravensthorpe, tuttavia, Sigurd si mostra scostante e in collera, convinto a sua volta di essere un dio; successivamente l’uomo chiederà a Eivor di tornare in Norvegia per scoprire un antico tempio che ha visto nelle sue visioni.

Qui i due fratelli scoprono Yggdrasill, un macchinario Isu in grado di trasportarli nel Valhalla, dove possono godersi battaglie infinite, onori e gloria; tuttavia Eivor, dopo aver visto suo padre tra i guerrieri, comprende che questi non potrebbe mai trovarsi là poiché ha avuto una morte ingloriosa: comprende dunque che il Valhalla è una simulazione, e tenta di scappare combattendo contro la sua visione di Odino.

Sigurd, capendo a sua volta che Eivor è nel giusto, la aiuta a sconfiggerlo e i due fratelli tornano nella realtà.

Una volta fuori dal macchinario, Eivor e Sigurd sono attaccati da Basim, che rivela di essere la reincarnazione di Loki, mentre i fratelli sono rispettivamente Odino e Týr. Basim attacca Eivor chiedendo vendetta per suo figlio Fenrir, ma Eivor lo sconfigge e lo intrappola nel macchinario Isu.

Sigurd, rinsavito, abdica al suo ruolo di jarl del Clan del Corvo in favore di Eivor, che torna trionfalmente in Inghilterra; qui il guerriero elimina a uno a uno tutti i restanti membri dell’Ordine degli Antichi, arrivando a scoprire che il loro Maestro altri non è che lo stesso Aelfred, il quale è anche il Povero Soldato di Cristo che lo ha aiutato a distruggere l’Ordine: il re spiega a Eivor di essere rimasto disgustato dalla corruzione dei suoi accoliti, e di aver desiderato di distruggerlo dall’interno per farlo risorgere più forte di prima.

In questo modo avranno origine i Templari, mentre gli Occulti si evolveranno negli Assassini.

Nel presente, Layla comprende che il rafforzamento del campo magnetico è dovuto alle azioni di Desmond Miles, che nel 2012 aveva attivato il Tempio di Giunone per proteggere la Terra da un cataclisma: il tempio è rimasto attivo da allora, diventando col tempo troppo potente per il pianeta.

La donna raggiunge allora il tempio visitato da Eivor in Norvegia, portando con sé il Bastone di Ermete Trismegisto per proteggersi dalle radiazioni.

Layla entra nell’Yggdrasill e incontra Basim, rimasto intrappolato per oltre un millennio, che le rivela come stabilizzare il campo magnetico.

Layla incontra poi un misterioso essere che si fa chiamare l’Interprete (probabilmente la proiezione dello stesso Desmond), che le dice che le sue azioni hanno solo ritardato il cataclisma: per evitarlo, i due dovranno analizzare tutti i futuri possibili; ciò richiede però il sacrificio di Layla, che decide di rimanere nella simulazione per sempre.

All’insaputa di Layla, tuttavia, Basim è stato liberato dal macchinario; grazie al potere del Bastone di Ermete Trismegisto (che contiene l’anima della sua amata Aletheia/Angrboða), l’uomo ringiovanisce e si presenta come Occulto a Shaun e Rebecca, chiedendo di essere ricevuto da William Miles.

Una volta solo, Basim/Loki rientra nell’Animus per scoprire di più sulle abilità nascoste di Eivor.

Eivor e Sigurd una volta tornati a Ravensthorpe Sigurd lascia il posto di jarl a Eivor, e tutti lo accolgono cantando.

L’ira dei druidi

Nell’anno 879, un anno dopo gli eventi della trama principale, Eivor viene convocato da Bárid mac Ímair, un suo lontano cugino divenuto re di Dublino.

Eivor si reca dunque in Irlanda, dove Bàrid chiede il suo aiuto per stringere alleanza con Flann Sinna, che presto sarà incoronato Re supremo d’Irlanda. I due cugini, accompagnati da Sichfrith, l’ardimentoso figlio di Bàrid, si recano a Tara per assistere alla cerimonia, che avverrà presso la mitica Lia Fáil.

Qui Eivor incontra Ciara, poetessa e consigliera di Flann Sinna; poco prima dell’incoronazione Eivor, Bàrid e Ciara scoprono un complotto che avrà come esito l’uccisione di Flann Sinna: Eivor riesce a rintracciare il colpevole e ucciderlo prima che possa compiere l’omicidio.

Dopo l’incoronazione, Flann Sinna chiede a Eivor di aiutarlo a stringere alleanze e riprendere il controllo di alcuni siti irlandesi che sono stati conquistati dai suoi nemici: Eivor accetta e lo aiuta a riprendere possesso di Cashelore.

Una volta conquistato il forte, l’esercito di Flann Sinna viene misteriosamente avvelenato con una sostanza sconosciuta; per ottenere un antidoto Ciara si rivolge dunque a Deirdre, una druida sua amica, la quale li informa che i colpevoli sono i Figli di Danu, una setta druidica che tenta di estirpare dall’Irlanda il Cristianesimo e la religione norrena per restaurare gli antichi culti; la stessa Ciara gli rivela di esser stata un tempo parte della setta, ma di averla lasciata a causa della loro crudeltà.

Eivor si mette alla caccia dei Figli di Danu, uccidendone i capi e rinsaldando il potere di Flann Sinna sull’Irlanda; nell’881 scopre infine che il capo supremo della setta è Eogan, abate di Armagh, che si fingeva cristiano e alleato del re per portare avanti indisturbato i suoi loschi piani.

Eogan lancia allora un attacco al forte di Clogher, durante il quale Bàrid viene massacrato; Eivor giura vendetta e infine riesce a stanare Eogan e ucciderlo, ponendo così fine ai Figli di Danu.

Sichfrit viene nominato nuovo re di Dublino; Eivor si reca quindi a Ulster per presenziare a un consiglio tra Flann Sinna e gli altri re d’Irlanda i quali, preoccupati che altri possano comportarsi come i Figli di Danu, deliberano di sradicare completamente la religione druidica dal paese: decidono di istituire un’inquisizione che metta a processo tutti i druidi, i quali non avranno altra scelta che abiurare o essere esiliati.

Ciara, furiosa per questa decisione, sprigiona il potere della Lia Fàil (che in realtà è un manufatto Isu) e lo adopera per prendere il controllo dell’esercito di Flann e, in seguito, dello stesso re.

Eivor riesce però a sconfiggerla, e lei gli rivela di essere l’ultima a poter accedere liberamente al potere del manufatto (è infatti un Saggio, discendente degli Isu).

Eivor può decidere se ucciderla o risparmiarla: se la uccide, Flann Sinna proverà rimorso per il suo terribile errore, e distruggerà Lia Fàil; se sopravvive, il re darà a lei e agli ultimi druidi una terra dove poter praticare liberamente la loro religione, e sarà la stessa Ciara a distruggere il manufatto.

Tornato a Dublino, Eivor visita la tomba di Bàrid con Sichfrit e Flann Sinna, il quale gli promette di essere un buon re per gli irlandesi.

L’assedio di Parigi

Nell’anno 885 a Ravensthorpe giunge Toka, una guerriera vichinga proveniente dalla Francia, la quale tenta di convincere Eivor a partecipare a una razzia nella città di Parigi; lo jarl si rende tuttavia conto che dietro questa richiesta c’è una minaccia ben più grave: il re di Francia Carlo il Grosso sta infatti sottomettendo tutti i regni vichinghi, e presto o tardi arriverà anche in Inghilterra.

Eivor segue dunque Toka a Melun, dove incontra lo zio di lei, Sigfred, capo del villaggio: questi desidera vendicare Sinric, padre di Toka e suo fratello, ucciso dai franchi durante una rappresaglia, muovendo guerra alla città di Parigi.

Eivor giura di aiutare il popolo di Sigfred, ma cerca anche di parlamentare con Carlo sperando di evitare la guerra.

Il villaggio di Sigfred viene attaccato dagli uomini di Engelwin, il vescovo parigino mandante dell’uccisione di Sinric.

Eivor sventa l’attacco e si reca a Parigi, dove scopre che Engelwin è a capo di una setta denominata Bellatores Dei, un gruppo di cristiani sanguinari e assetati di potere: il vichingo riesce a infiltrarsi nella setta travestendosi da adepto, e uccide il vescovo.

In città, Eivor scopre inoltre che il conte Oddone sta radunando un piccolo esercito, consapevole di un imminente attentato; inoltre riesce a rintracciare re Carlo in un bordello nei bassifondi parigini.

Questi gli chiede di salvare sua moglie Riccarda, rapita poco tempo prima: in cambio gli garantirà la salvezza dell’Inghilterra.

Eivor si reca a Evreux, dove scopre che la regina è tenuta prigioniera da una monaca fanatica che si fa chiamare Piccola Madre, la quale intende sottoporla a un sanguinoso esorcismo.

Eivor riesce a infiltrarsi nel luogo del rito, scoprendo che anche la Giovane Madre è un’adepta dei Bellatores Dei: il guerriero la uccide e salva Riccarda, la quale lo porta a Lisieux, dov’è nascosto Bernardo, unico figlio (illegittimo) del re e suo solo erede.

Riccarda lo nasconde dal padre poiché, consapevole di non essere più amata da lui, teme che il re possa corrompere la purezza d’animo del bambino allo scopo di metterlo sul trono al suo posto; in effetti, quando Eivor e Riccarda si recano da lui senza Bernardo, Carlo tenta di farli uccidere dalle sue guardie.

Sdegnato dal tradimento di Carlo, Eivor cerca di convincere Oddone a non combattere offrendogli del denaro, ma questi rifiuta: a quel punto Sigfred decide di mettere Parigi sotto assedio.

Durante la battaglia, Eivor uccide altri due membri dei Bellatores Dei, tra i quali l’arcivescovo Gozlin; nel frattempo, tuttavia, si rende conto di quanto Sigfred sia ormai accecato dalla sete di sangue, che lo porta a commettere uccisioni efferate.

A quel punto il vichingo decide di provare a convincere Oddone ad arrendersi per mettere fine all’assedio, e dopo una breve lotta riesce a ottenere la resa.

A quel punto giungono i rinforzi di Carlo, il quale convince Sigfred a ritirarsi in cambio di molte ricchezze e della nomina a capo della Normandia.

Pur odiando il re, Eivor è soddisfatto perché spera che desista dal proposito di invadere l’Inghilterra.

In seguito, Eivor riesce a convincere Sigfred che la sua vendetta non potrà mai riportare Sinric in vita: l’uomo decide allora di andare in esilio, nominando Toka nuovo jarl del suo popolo.

Tempo dopo, Oddone convoca Eivor e gli rivela che Riccarda e Bernardo sono spariti: il conte lo indirizza verso Amiens e gli chiede di uccidere Carlo, colpevole di aver tradito il popolo Franco.

Ad Amiens Eivor salva Bernardo e riesce a infiltrarsi nel palazzo di Carlo, dove trova il sovrano ormai completamente impazzito: sottopone Riccarda a un’ordalia del fuoco, dalla quale la regina si salva solo grazie all’intervento di Eivor e di una provvidenziale pioggia.

Eivor infine ingaggia una sanguinosa e difficile lotta con il re, alla fine della quale può decidere se ucciderlo o risparmiarlo.

A prescindere dalla decisione di Eivor, Oddone diventa il nuovo re dei Franchi; Eivor ottiene l’alleanza col popolo di Toka, e può tornare a Ravensthorpe certo che il villaggio non si trovi più sotto la minaccia franca.

L’ultimo capitolo

Mentre Eivor riflette su quanto ha realizzato e su come non potrà mai spezzare il suo legame interiore con Odino, nel presente Basim interviene manipolando la simulazione Animus, facendola avanzare di vari anni così da assistere a eventi futuri della vita di Eivor e ai suoi ultimi saluti: a Ravensthorpe con l’Occulto Hytham (che ha iniziato ad addestrare gli abitanti dell’insediamento), nel Wessex con re Aelfred (che ha ripreso possesso del suo regno), in Anglia orientale con Guthrum (che si è convertito al Cristianesimo e ha stretto un’alleanza con Aelfred), in Norvegia con re Harald (che ha continuato l’unificazione del Paese).

Tutti e quattro avanzano una proposta (rispettivamente di unirsi agli Occulti, di ottenere la signoria di Mercia, di convertirsi al Cristianesimo e di guidare una spedizione di soccorso all’insediamento norreno in Islanda) a Eivor, che però rifiuta in tutti i casi.

Alla fine, salutata anche Valka, Eivor abbandona definitivamente Ravensthorpe.

Nella scena finale si mostra come Eivor abbia raggiunto nuovamente la Vinlandia, ove mediterà assieme a Odino e concluderà i suoi giorni.