Assassin’s Creed Unity

Storia

Nella prima parte del gioco il giocatore impersona un dipendente dell’Abstergo Entertainment che testa Helix, la versione per il pubblico dell’Animus. Durante il test si rivive il Sacco del Tempio di Parigi, ordinato dal re di Francia Filippo il Bello, e alla cattura del Gran Maestro Templare Jacques de Molay, nel 1307.

Durante il Sacco, de Molay ordina a un compagno Templare di recuperare una spada e un libro, manufatti importanti che avrebbero potuto salvare il destino futuro dell’Ordine dei Templari.

Tuttavia un Assassino li ruba, e il cavaliere Templare si mette al suo inseguimento che si conclude con la morte dell’assassino e il recupero dei due oggetti.

Il Templare nasconde quindi i manufatti in una cripta, per poi venire ucciso da un secondo assassino.

Il ricordo riprende mostrando, dopo qualche tempo, l’esecuzione di de Molay, il quale morendo lancia la sua maledizione su Filippo il Bello e Papa Clemente V.

A questo punto la Confraternita degli Assassini si inserisce nel ricordo e chiede di unirsi a loro come iniziato mostrando un video interno della Abstergo in cui viene descritta la cattura di un Saggio da parte della società.

Si scopre così che il sangue del Saggio contiene il DNA dei Precursori, a tripla elica, e che il Progetto Fenice della Abstergo ha come scopo decifrare tale genoma.

All’iniziato viene dato accesso a un altro segmento di memoria e gli viene chiesto di cercare la tomba di un Saggio, il cui corpo andrà recuperato per evitare che i Templari portino a termine le loro ricerche.

Si entra quindi nei ricordi di Arno Victor Dorian, un bambino che si reca alla reggia di Versailles col padre, il nobile Charles Dorian. Qui incontra Élise de la Serre, figlia del Gran Maestro Templare François De la Serre.

Il padre di Arno viene assassinato a palazzo (per mano di Shay Patrick Cormac, protagonista di Assassin’s Creed: Rogue) e il signor De la Serre prende Arno a vivere con sé, pur sapendo che il padre era un Assassino, cosa di cui Arno non è a conoscenza.

Tredici anni dopo, Arno è di servizio in casa di De la Serre, nel villaggio di Versailles; dopo molti anni passati a studiare fuori, Élise torna a casa e in suo onore viene organizzata una festa privata, alla quale Arno non è invitato.

Il ragazzo riceve un messaggio da consegnare a De la Serre, ma non rispetta l’ordine e lo infila sotto la porta del nobile per poi intrufolarsi alla festa, dove incontra Élise: i due, segretamente innamorati, si baciano di nascosto ma il ragazzo, scoperto, è costretto a scappare dalle guardie.

Durante la fuga assiste casualmente all’omicidio di François De la Serre: Arno cerca di intervenire ma i reali omicidi scappano, e lui viene ingiustamente ritenuto colpevole, catturato e imprigionato nella Bastiglia.

Nella prigione scopre di riuscire a vedere dei segni sulle pareti invisibili agli altri che parlano di visioni apocalittiche.

Un Assassino in cella con lui, Bellec, intuisce l’identità di Arno e lo invita a entrare nella Confraternita durante la loro fuga, avvenuta durante la presa della Bastiglia.

Arno ritrova Élise, la quale lo ritiene colpevole della morte del padre: il biglietto affidatogli conteneva un avvertimento del tentativo di omicidio.

Gli rivela anche di essere stata iniziata come Templare e gli chiede di allontanarsi da lei.

Arno torna a Parigi e accetta di entrare nella Confraternita per trovare gli omicidi di De la Serre e vendicarsi: essi sono infatti tutti Templari, e hanno ucciso il loro pari a causa dei suoi tentativi di mettere pace tra le due fazioni.

Il primo è charles Gabriel Sivert, che viene ucciso a Notre-Dame.

Il secondo è il Re dei Mendicanti, che Arno assassina con l’aiuto del Marchese De Sade.

Nel corso delle sue investigazioni salva François-Thomas Germain, un argentiere tenuto ostaggio dal Gran Maestro Templare Lafrenière per costruire le armi segrete dei Templari.

Arno uccide Lafrenière e scopre che il messaggio d’avvertimento per De la Serre era stato inviato proprio da quest’ultimo. Successivamente Arno scopre che in realtà Germain è in effetti un Saggio, e che l’ordine di uccidere De la Serre è stato impartito da lui: le due Confraternite avevano istituito un patto di non belligeranza, i cui garanti erano De la Serre e Lafrenière per i Templari e Mirabeau per gli Assassini.

Compreso il piano di Germain teso a innescare una rivolta di massa contro il re di Francia, Arno assassina altre due figure centrali della Rivoluzione: il capitano Rouille e la mercante Marie Levesque.

Arno incrocia anche il cammino di Napoleone Bonaparte, all’epoca ufficiale di artiglieria, mentre cerca delle lettere tra il suo mentore Mirabeau e il re, che i Templari potrebbero sfruttare per fomentare la gente contro gli Assassini.

Più tardi Bonaparte lo aiuterà ad arrivare a Rouilles. Durante questi avvenimenti Arno porta Élise nel rifugio degli Assassini e spiega loro dello scisma causato dal Saggio, chiedendo di collaborare con lei per evitare il peggio.

Mirabeau acconsente sperando di trarne vantaggio ma subito dopo viene avvelenato: gli Assassini sospettano di Élise, ma Arno indaga e scopre che l’omicida è Bellec, il quale ritiene che la pace tra Assassini e Templari voluta da Mirabeau tradisca il Credo; il mentore gli propone di allearsi, ma Arno rifiuta di unirsi a lui e lo uccide nonostante il rimorso.

Con la Rivoluzione nel suo culmine e a seguito dell’esecuzione di re Luigi XVI, nel 1793, Arno continua a collaborare con Élise: i due uccidono i rimanenti congiurati, ma ciò ha come conseguenza l’esilio di Arno dalla Confraternita per non aver rispettato il Credo e per aver agito di propria iniziativa, mosso dal desiderio di vendetta.

L’ex-assassino torna a Versailles e vive di espedienti, finché Élise non arriva a reclamare il suo aiuto e a descrivergli il Regime del Terrore che si è instaurato a Parigi.

Arno torna a Parigi e con l’aiuto di Élise complotta contro Robespierre, il quale agisce sotto le direttive di Germain, nel frattempo divenuto Gran Maestro dei Templari.

Screditato, ricercato dai gendarmi e assalito dalla folla, Robespierre scappa nel suo ufficio dove viene raggiunto da Élise e Arno. Élise gli spara alla mascella e gli fa scrivere il luogo in cui si trova Germain.

Arno affronta Germain in cima alla Torre del Tempio: qui scopre che l’uomo è in possesso della Spada dell’Eden, il manufatto della Prima Civilizzazione nascosta ai tempi dell’assedio di De Molay.

Il combattimento si sposta nella cripta del Tempio: messo alle strette il Gran Maestro Élise cerca di ucciderlo, ma la spada emette un’esplosione di luce che la uccide e che ferisce a morte anche lo stesso Germain.

Arno finisce Germain con la lama celata e nelle sue ultime parole ottiene la conferma che il Templare fosse un Saggio e che cercava di punire l’Ordine dei Templari per l’alleanza con gli Assassini, la quale contravveniva gli insegnamenti di de Molay.

Dopo essere stato riaccolto nella Confraternita, Arno sarà promosso al grado di Maestro Assassino per aver sradicato il potere templare in Francia, dichiara che la sua comprensione del Credo degli Assassini è cambiata e che proteggerà Parigi per tenere in vita la memoria di Élise, nella speranza una futura pace tra assassini e templari.

Nel 1808, poco prima che Napoleone faccia demolire il Tempio, Arno tornerà nella cripta e ritroverà il corpo di Germain, ormai ridotto a ossa, e lo collocherà nelle Catacombe di Parigi, confondendolo in mezzo a migliaia di altri scheletri.

Nell’era moderna, gli Assassini scoprono con sollievo che il corpo del Saggio non potrà mai più essere trovato e che neanche l’Abstergo potrà metterci le mani sopra.

Dead Kings

Un anno dopo la morte di Élise, Arno Dorian, sconvolto per la morte dell’amata e intenzionato a lasciare la Francia e la Confraternita, si reca a Franciade dietro invito del marchese de Sade, il quale gli fa una proposta: se l’Assassino riuscirà a trovare un manoscritto di da Nicolas de Condorcet, nascosto nella tomba di Luigi IX di Francia nella cripta dei re sotto la Basilica di Saint-Denis, lui lo aiuterà a imbarcarsi clandestinamente per l’Egitto.

Arno inizia la sua indagine, durante la quale scopre che un gruppo di ladri capeggiati da Philippe Rose sta scavando nella stessa zona, alla ricerca di una reliquia nascosta in un tempio sotterraneo.

Rubando ai razziatori una lista di manufatti trafugati, Arno scopre che il manoscritto cercato da De Sade è ora in possesso di un certo Léon.

Questi non è che un ragazzino, il quale è stato catturato dalla banda di Rose: Arno scopre che la missione è stata voluta da Napoleone Bonaparte, il quale è venuto in possesso della chiave del tempio segreto e vuole impadronirsi della reliquia, che si dice avere poteri magici.

Arno libera Léon e si fa consegnare il manoscritto di Condorcet; il ragazzino gli chiede allora di fermare i razziatori, poiché se la loro missione avesse successo la reliquia potrebbe mettere in pericolo l’intera Francia, ma l’ex-Assassino rifiuta, desiderando solo partire: Léon lo accusa allora di essere egoista al pari di Napoleone.

Mentre si reca da De Sade per consegnargli il manoscritto Arno vede Élise aggirarsi per Franciade: dopo averla inseguita si rende conto che si tratta solo di una visione causata dai sensi di colpa dovuti alle parole di Léon; Arno decide allora di allearsi col bambino per fermare i razziatori.

I due vengono così in possesso della mappa indispensabile per localizzare il tempio segreto: recatisi lì, scoprono che i ladri ne avevano già localizzato da tempo il portale, ma non riescono a capire come utilizzare la chiave per aprirlo.

Grazie all’Occhio dell’Aquila Arno rinviene gli indizi lasciati dai Precursori per identificare il punto in cui adoperare la chiave, e grazie all’aiuto di Léon scopre che essa si trova nel bunker che Napoleone si è costruito nelle catacombe.

Arno vi si introduce e recupera la chiave, per poi usarla per aprire il tempio; qui cade in un’imboscata di Rose il quale, venuto a sapere del reale potere della reliquia, ha deciso di tradire Napoleone e tenersela per sé una volta recuperata.

Arno affronta tutti i suoi uomini e riesce infine ad assassinarlo; infine si introduce nel tempio e recupera la reliquia, la Testa di San Denis, che altro non è che un manufatto della Prima Civilizzazione che serve a proteggere una Mela dell’Eden.

Arno fa uso dei suoi poteri per uccidere i ladri e uscire dal tempio.

In seguito Napoleone viene condannato per alto tradimento, cosa che causa un momentaneo allontanamento dalla ricerca della reliquia; Arno consegna al marchese de Sade il manoscritto, ma decide di non partire, poiché l’avventura a Franciade gli ha permesso di maturare un nuovo desiderio di giustizia che lo porterà a riunirsi agli Assassini.

Per evitare che Napoleone, una volta riacquisito il potere, cerchi nuovamente il manufatto, lo spedisce al Cairo, dove sarà protetto dalla confraternita locale.